Al centro della tempesta (Italian Edition) by Donato Bendicenti

autore:Donato Bendicenti
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
editore: Rai Libri
pubblicato: 2025-04-09T00:00:00+00:00

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I look forward

La traduzione di I look forward si presta a molte sfumature, e dunque ad altrettante possibili forzature, secondo necessità. In italiano, forse, la più coerente con il linguaggio politico e diplomatico usato nello spazio pubblico contemporaneo è “non vedo l’ora”. Ma spesso, soprattutto dai media, e in particolare dalle agenzie di stampa, che giocano la loro partita non solo sull’affidabilità delle fonti, e la precisione dei contenuti, ma anche sulla velocità di reazione alla notizia, è molto in voga anche la formula “sono ansiosa/o di”.

Ho ripassato velocemente il pacchetto di felicitazioni dei vertici delle istituzioni europee, delle più pesanti cancellerie europee e del Segretario Generale della NATO, agli ultimi due Presidenti Eletti degli Stati Uniti. Quelle a Biden arrivarono in sincrono perfetto alle sette della sera – ora di Bruxelles – di sabato 8 novembre 2020. Il D-Day in cui il candidato democratico, dopo giorni di polemiche furiose, aveva matematicamente raggiunto il numero di Grandi Elettori necessario per assicurarsi i successivi quattro anni alla guida dell’Amministrazione e insediarsi, due mesi e molti avvenimenti drammatici senza precedenti dopo, alla Casa Bianca.

Ricordo perfettamente quei minuti. Eravamo nel pieno della seconda ondata del Covid, e di un nuovo lockdown, ampiamente previsto dopo un’estate imprudente, particolarmente severo in Belgio. Quando mi è arrivato il messaggio WhatsApp con l’indicazione di precipitarmi in sede, per un collegamento al Tg1 delle venti che desse conto delle reazioni europee alla formalizzazione della vittoria di Biden, mi aggiravo con mascherina e guanti in un grande supermercato nella periferia della città, a fare la spesa per la settimana seguente. Era l’ora di punta, avevo il carrello pieno, e la media degli avventori in fila disciplinata e distanziata, in rigorosa osservanza dei protocolli antipandemia, che si snodava dividendosi in modo miracolosamente equo-distribuito davanti a un numero impressionante di casse, superava largamente le dieci unità. Mi resi conto all’istante che non ce l’avrei mai fatta, abbandonai il carrello con tutte le cibarie e altri generi di prima necessità al suo destino – non si fa, lo so, spero di essere stato perdonato a distanza di quattro anni – e mi infilai correndo nella stazione della metropolitana (molto vicina, fortunatamente), che in venti minuti e senza cambi mi portò a destinazione, a boulevard Charlemagne, nei nostri uffici all’interno dell’International Press Center. Durante il viaggio, con un occhio guardavo l’orologio e con l’altro compulsavo sul telefono cellulare i dispacci di agenzia che si snocciolavano a ritmo incalzante, dopo giorni di prudente silenzio. Ognuno conteneva la formula I look forward. Tutti messaggi, com’era l’uso del tempo, pubblicati su Twitter, che all’epoca ancora non si chiamava X, non era ancora di proprietà di Elon Musk, e veniva considerato perfetto per le comunicazioni istituzionali dei leader. Come dimenticare, a distanza di oltre un decennio, il tweet in cui Mark Rutte (all’epoca Premier olandese), più o meno alle quattro del mattino, durante un drammatico Consiglio Europeo, annunciava che era stato trovato l’accordo per evitare il default economico della Grecia?!

Durante una conversazione telefonica domenicale, il giorno dopo

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